Arte del vetro ad Altare

Nell'entroterra savonese una tradizione quasi millenaria

Arte del vetro ad Altare

Nel borgo savonese di Altare, alle soglie della Valbormida, la tradizione dell’arte vetraria risale al 1130, quando una comunità benedettina arrivata dalla Provenza la scelse per la ricchezza e la qualità delle materie prime necessarie per la produzione di finestre, di calici, di urne e di reliquari necessari per le abbazie Italiane e francesi.

La produzione vetraria da allora si sviluppò via via nei secoli fino a raggiungere nel ‘500 il più alto livello di notorietà e specializzazione dei mastri vetrai, una fama che si è mantenuta fino ai giorni nostri quando, negli anni ’90 ad Altare acquistò il proprio stabilimento e ampliò la propria storica produzione Giovanni Bartolozzi, l’inventore del classico fiasco impagliato in cui si teneva il Chianti.

La tradizione della lavorazione artistica del vetro continua oggi, nelle botteghe artigiane specializzate nella soffiatura e incisione e nell’attività didattica e professionale all’interno del Museo dell'Arte Vetraria che vale certamente una sosta. Il Museo dell’Arte Vetraria Altarese, che si trova all’interno della splendida villa liberty Rosa, tiene vivo il ricordo dell’antica arte artigiana del vetro e valorizza l’evoluzione e la bellezza della produzione locale.

Vi viene custodito un patrimonio culturale unico dal secolo XVII ad oggi, dagli oggetti di uso comune alle opere dei grandi Maestri del Novecento, quali Cimbro, Costantino e Dorino Bormioli.